La didascalia originale di questa foto recita: “Primo aeroplano costruito dall'industria napoletana nel 1916: fu un biplano con trave di coda del tipo «Farman 1914» con motore da 90-100 c. v., velocità 100 Km/h, costruito dal Reparto aeronautico della Soc. Officine Ferroviarie Meridionali al vasto (divenute poi Officine Romeo). In carlinga: a destra l'Ing Ferdinando Bonifacio, direttore del Reparto; a sinistra il capo montatore Adelio Rizzini”.
La foto compare in un articolo, a firma dello stesso Bonifacio, e dal titolo: “L'Apporto di Napoli all'Aviazione dal Pionierismo al 1943”, comparso sulla rivista “Orizzonti Economici” del novembre-dicembre 1959, in occasione del cinquantenario del primo volo a motore in Italia. Riportiamo alcuni brani dell'articolo.
Poiché la produzione del Nord non era sufficiente a soddisfare i crescenti bisogni dell'Aviazione militare […] la Direzione Tecnica dell'Aviazione militare di Torino inviò a Napoli degli esperti.
[…] La prima fabbrica d'aeroplani nel Mezzogiorno nacque a Napoli, al Vasto, presso le allora «Officine Ferroviarie Meridionali», bene attrezzate per le lavorazioni in legno, e che precedentemente costruivano materiale ferroviario trainato, carrette di sanità e da battaglione per l'Esercito e carpenteria varia per la Marina ed altri Enti.
Chi vi parla, giovane ingegnere presso quella ditta, fu incaricato del nuovo Reparto delle lavorazioni aeronautiche.
[…] Fu così eseguita la riparazione di un primo «Farman», apparecchio scuola con motore da 90-100 c,v., recuperando in gran parte i pezzi metallici utilizzabili in apparecchi dello stesso tipo inviati in ditta per la riparazione; e dopo la riparazione di alcune decine di «Farman» , dopo che si era in buona parte risolto il problema della formazione del personale specializzato e dell'approvvigionamento delle materie prime, si passò alla costruzione di esemplari dello stesso tipo di apparecchio fino a giungere, nel 1918, alla produzione di un aereo al giorno.
Si ripararono anche altri tipi di aerei, come gli S.P. 1, S.P. 2, ecc.
Campo di collaudo in volo fu prima il Campo Sud di Foggia presso quella scuola di pilotaggio ove venivano destinati gli apparecchi, e poi Capodichino.
Il Farman MF.11, noto anche come “modello 1914” o “Shorthorn”, sviluppato in Francia al principio della Grande Guerra, è stato il modello di ricognitore più impiegato dall'esercito italiano nei primi anni del conflitto. Fu costruito su licenza in Italia dalla SIA e da altre imprese. Robusto e facile da pilotare, secondo gli standard del 1914, era gradito ai piloti. Inoltre Il Regio Esercito prediligeva l'architettura a trave di coda, perché garantiva migliore visibilità, rendeva possibile montare una mitragliatrice anteriore brandeggiabile ed era facilmente distinguibile dai modelli austro-ungarici, tutti del tipo “a fusoliera”. Col tempo dovette tuttavia cambiare idea perché questo tipo di mezzi era lento e non in grado di difendersi in modo efficace da attacchi da coda. Tuttavia il tipo rimase in uso a lungo, prima di essere trasferito ai reparti di addestramento per lasciare il posto a modelli di prestazioni superiori, come i Savoia Pomilio o i SAML, per restare ai progetti nazionali.
L'inizio, per le Officine Ferroviarie Meridionali, fu, come si vede, per certi versi in tono minore rispetto alle imprese che si occuparono di idrovolanti, come la IAM e la AVIS, tuttavia risultò in un'impresa più stabile e duratura. Come Bonifacio non evita di sottolineare nel suo articolo, le OFM passarono, nel dopoguerra, sotto il controllo dell'ing. Nicola Romeo, nativo di Sant'Antimo in provincia di Napoli e figura fondamentale nello sviluppo dell'Alfa Romeo. Successivamente le Officine Romeo di Napoli passarono sotto il controllo della Breda, assumendo la denominazione di IMAM: Industrie Meccaniche ed Aeronautiche Meridionali, dando vita a numerosi progetti autonomi, molti di successo. Nel dopoguerra l'impresa è passata, in sequenza, sotto le denominazioni Aerfer, Aeritalia, Alenia e, infine, Alenia-Aermacchi.
Didascalia originale: “Squadra dei primi operai napoletani montatori di aeroplani al Campo di Foggia Sud, ove inizialmente si montarono e collaudarono in volo i «Farman» costruiti a Napoli e destinati a quella Scuola Militare di Pilotaggio”
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