Il testo che segue non è mio ma di una persona che ha partecipato direttamente all'evento. Pertanto non è solo un articolo di storia ma anche una vera e propria testimonianza, che, oltre ad illustrare fatti e dettagli, rivela passione, coinvolgimento personale e lo spirito con cui è stato realizzato e vissuto quell'evento. Insomma, un documento storico.
MANIFESTO LANCIO ATR 72
Il 14 Giugno 1985, un anno dopo l'uscita dalla linea di assemblaggio del primo ATR42, Il Direttore Generale di Aeritalia Renato Bonifacio ed il suo omologo di Aerospatiale Henri Martre presero la decisione di lanciare le attività per la realizzazione della versione allungata del ATR42, che al salone internazionale dell'aeronautica di Bourget del 1985 veniva battezzato come ATR72. Il 27 ottobre del 1988 l'ATR72 effettua effettuò il suo primo volo.
In parallelo cominciava l'attività frenetica per il lancio mondiale di questo nuovo modello. Mille le iniziative previste e realizzate, ma sempre di più si sentiva parlare del nostro coinvolgimento diretto nella realizzazione dell' iniziativa più importante, cioè quella che sarebbe stata l'immagine usata per pubblicizzare il lancio mondiale di questo nuovo modello. Non si conoscevano molti dettagli ma, come già in precedenti occasioni, c'era molta attesa. Devo dire che il programma ATR, sin dal suo inizio, per tutti noi era stato una sorta di sfida con i colleghi francesi: loro ... giocavano in casa e noi ovviamente no, loro parlavano la loro lingua e noi dovemmo invece impararla, loro erano orgogliosissimi della loro azienda, che aveva realizzato molti aerei famosissimi (Caravelle, Transall, Concorde ed ... Airbus), mentre noi con i nostri G91 o G222 non avevamo certamente la stessa risonanza mondiale.
Tuttavia noi italiani riuscimmo ad adeguarci abbastanza rapidamente, sia culturalmente che emotivamente. Ed ATR fu sempre più caratterizzato da un forte senso di appartenenza a quell'unico programma civile italo-francese del dopoguerra progettato, nato ed integralmente realizzato in Aeritalia ed Aerospatiale
Lo spirito di squadra crebbe rapidamente anche grazie alle decine di eventi e giornate coinvolgenti particolari, con la partecipazione convinta e consapevole di tutti gli addetti ai lavori. E, naturalmente, anche in questa occasione fu così.
Ricordo che quella mattina ci fecero scendere tutti nel cortile d'ingresso di ATR, e ad ognuno di noi fu fornito un pacchetto contenete alcuni gadget, a ricordo della giornata particolare. Fra le altre cose, vi trovammo dentro una stranissima tuta gialla impermeabile e dei copriscarpe bianchi, che ci incuriosirono molto. Non capivamo cosa avessimo dovuto fare con quella roba, e, con questi dubbi, salimmo su alcuni autobus, scherzando tra noi. Gli autobus partirono verso l'aeroporto di Toulouse Blagnac, portandoci all'interno ed attraversando la prima pista di atterraggio.
A quel punto i pullman si fermarono e noi scendemmo sulla seconda pista dove trovammo dipinto in giallo un enorme 72. Di fronte c'era un' alta gru con sopra alcuni operatori ed un regista ....Un regista...? La faccenda si faceva interessante...!!! Questi, attraverso un megafono, ci spiegò velocemente quello che avremmo dovuto realizzare: indossare le tute, mettere i copriscarpe bianchi e disporci all'interno di quelle strisce gialle costituenti il gigantesco 72. Confesso che a molti di noi venne in mente una famosa scena di un film di Woody Allen, in cui c'erano tutti i personaggi vestiti con una tuta bianca identica alla nostra. Erano spermatozoi, ed una corriera li portava alla loro destinazione finale: la fecondazione! Ci vestimmo ed iniziammo a disporci sulle grandi cifre sul terreno. I più ben informati corsero ad occupare gli angoli anteriori della figura, in modo da non risultare coperti.
Sembra facile, ma vi assicuro che non lo fu affatto! Mettere insieme circa 300 persone, di cui una metà colleghi francesi di Toulouse, che nello spirito erano certamente molto più spagnoli che alsaziani, e l'altra metà italiani di Napoli... fu complicato!! Disciplinare un gruppo così disomogeneo fu un' impresa memorabile, anche se tutti noi, indipendentemente dalla nazionalità, fummo straordinariamente attenti e disponibili.
Per disporci e provare ci vollero alcune ore, mentre nella vicina pista parallela continuava il normale flusso dei voli di linea. Infatti eravamo abbastanza preoccupati soprattutto quando il decollo e l'atterraggio avvenivano a pochi metri dalle nostre spalle! Ma ridevamo pensando alle facce dei piloti che in avvicinamento alla pista non credevano ai loro occhi: 300 persone vestite di giallo sulla pista.
Il prototipo ATR72 Per motivi di sicurezza passò a bassa quota un bel po' di volte dietro di noi ma non cosi vicino come appare nell'immagine. Questo efficace risultato è stato ottenuto grazie ad un attento fotomontaggio.
Eravamo orgogliosi, avevamo partecipato alla realizzazione di una foto che avrebbe fatto il giro del mondo per la campagna di lancio dell'aereo. Ancora oggi tutti noi ne conserviamo una copia in originale.
E l'orgoglio continua, pochi mesi fa abbiamo potuto festeggiare il 1000° aereo ATR venduto.
Francesco De Martino
C'ero Anch'io per quella Foto Storica
RispondiEliminaCiao Francesco, mio amico fraterno
Lds
Grazie mille per il contributo. Un caro saluto anche a te.
EliminaPosso dire con fierezza : IO C'ERO
RispondiEliminaQuanti ricordi.....
Un bacio Franco
CM
Puoi ben dirlo. Se hai voglia di condividere altre esperienze, aneddoti, episodi o testimonianze, su questo progetto o altri, contattami: sarebbero benvenuti.
EliminaUn saluto.